Accoglienza delle differenze religiose in ospedale. Le linee guida del Gemelli di Roma
Febbraio 16th, 2014 by Luigi De SalviaPer riconoscere l’importanza del rispetto delle radici culturali, della spiritualità e delle diverse appartenenze religiose di ciascun individuo, e delle persone malate in particolare, il Policlinico universitario “A. Gemelli” ha adottato un modello interculturale per l’accoglienza e la cura dei pazienti di cultura e credo religioso diverso. Il documento è stato elaborato su impulso del Centro Pastorale dell’Università Cattolica di Roma e della Direzione del Policlinico, alla luce delle Raccomandazioni per gli operatori sanitari delle strutture ospedaliere e territoriali della Regione Lazio, promosse dalla ASL RME.
La “Policy per l’accoglienza delle differenze e specificità culturali e religiose” definita dal Policlinico Gemelli è stata presentata l’11 Febbraio , in occasione della XXII Giornata Mondiale del Malato, alla presenza di rappresentanti delle Istituzioni, delle Comunità religiose e delle Associazioni di Volontariato. Erano presenti all’evento, in rappresentanza della ASL Roma E, il dr Alessandro Bazzoni e la dr.ssa Daniela Santella che coordinano il “Laboratorio per l’accoglienza” operante presso la ASL stessa dal 2010.
“La Policy – spiega una nota del Policlinico – nasce dalla consapevolezza della necessità di adottare una modello di accoglienza, orientamento e assistenza ai cittadini, con particolare attenzione agli aspetti relazionali e alle differenze culturali e confessionali, che rappresentano le fondamenta di una cultura dell’umanizzazione delle cure e dell’assistenza”.
L’obiettivo di tale Policy “è quello di fornire le linee di indirizzo per assicurare, all’interno del Policlinico Gemelli, un’adeguata gestione dell’accoglienza delle differenze e specificità culturali e religiose al fine di migliorare la qualità dell’assistenza e dell’accoglienza dei pazienti in base alle differenze e specificità culturali e religiose; favorire la conoscenza reciproca di culture, di tradizioni, di sistemi sociali, in una prospettiva di interscambio e di arricchimento reciproco; disporre di informazioni utili per anticipare i bisogni e pianificare attività a favore dei pazienti; individuare nei limiti delle possibilità spazi da dedicare al raccoglimento e alla preghiera; definire le caratteristiche delle figure di riferimento mediante accordi tra la Direzione del Policlinico e le diverse comunità culturali e religiose”.
La Policy si applica per le necessità culturali e religiose di tutti i pazienti che ne fanno esplicita richiesta ed è valida per tutte le Unità Operative e Servizi all’interno del Policlinico Gemelli. In concreto, attraverso un approccio interreligioso ed interculturale alle cure, la Policy fornisce delle vere e proprie linee guida attraverso il recepimento delle raccomandazioni contenute nel documento promosso dalla ASL RME in cui l’ascolto, la conoscenza, la comprensione e il confronto rivestono un ruolo fondamentale nel rapporto tra medico e paziente. Ad esempio, vengono fornite informazioni riguardo al momento dell’accoglienza in ospedale, al rapporto con la corporeità, al lavaggio delle mani e dei piedi, alla gestione delle cure, alla comunicazione tra medico e paziente, alle differenze di genere, alla gravidanza e al momento del parto e della nascita, alle norme alimentari da rispettare nei menù, all’assistenza spirituale e religiosa durante la degenza, ai momenti di preghiera, ai riti funebri e alla gestione della salma, alle festività.
Teresa Petrangolini, consigliera regionale del gruppo ‘Per il Lazio’ ha affermato, in riferimento a questo evento :“L’iniziativa che il Policlinico Gemelli dedica oggi all’accoglienza e alla cura dei pazienti di diverse culture e religioni va nella giusta direzione. Ho presentato in Consiglio regionale una mozione che impegna Presidente e Giunta del Lazio a definire un progetto per l’attivazione dei servizi di assistenza religiosa, non solo cattolica, nei presidi ospedalieri delle Aziende Sanitarie della Regione, al fine di garantire indistintamente a tutti i pazienti ricoverati l’assistenza spirituale”. La stessa Petrangolini considera quesat iniziativa che si svolge proprio in occasione della Giornata Mondiale del Malato, “un importante passo in avanti nel campo dell’integrazione, della tolleranza e della tutela dei diritti di tutti i cittadini”.