PELLEGRINAGGIO INTERRELIGIOSO PER LA PACE in ISRAELE e PALESTINA organizzato da “RELIGIONS FOR PEACE / Italia”
Febbraio 22nd, 2014 by Luigi De SalviaIl viaggio, che ha avuto luogo tra il 30 Dicembre 2013 ed il 7 Gennaio 2014, è stato organizzato dalla sezione italiana di Religions for Peace per visitare luoghi e incrociare le gioie e le inquietudini di chi vi abita per scoprirne il tratto umano che sorprendentemente ci ha fatto riconoscere simili al di là delle tante differenze, delle quali sempre più scopriamo il valore e la fecondità. Un viaggio che ci ha impegnati profondamente, ricordandoci la tensione permanente tra la necessità di buone relazioni per riuscire a vivere insieme, nonostante le tante diversità, e la difficoltà di realizzarle per le fragilità ed i timori quando le sfide di vario genere, nelle quali ci imbattiamo quotidianamente, ci sembrano insostenibili.
Già nella mattinata successiva al nostro arrivo a Gerusalemme, abbiamo incontrato Rav David Rosen, da molti anni attivamente impegnato nel dialogo interreligioso.
David Rosen è stato rabbino a Città del Capo dal 1975 al 1979 e rabbino capo in Irlanda.Tornato in Israele è direttore della sezione israeliana di Anti-Defamation League, un’associazione che si oppone ai razzismi.Noto per il suo impegno nel dialogo interreligioso, è un leader internazionale di Religions for Peace, è presidente dell‘(Iccj) “International Council of Christians and Jews” e membro della Commissione bilaterale fra Israele e il Vaticano. Rabbi David Rosen può essere ben definito e giustamente considerato un “diplomatico” del dialogo interreligioso per la Pace.
Molto interessante è stato anche l’ incontro con Sharon Rosen co-direttrice di “ Search for Common Ground” (organizzazione per la risoluzione dei conflitti) insieme alla palestinese Suheir Rasul. Un risultato molto importante dell’ impegno svolto da Search for Common Ground è stato lo sviluppo del Codice universale di condotta per i luoghi sacri. Il Codice è stato ora sottoscritto dai funzionari del “Consiglio delle Istituzioni Religiose di Terra Santa” che rappresenta rabbini capo, capi di chiese e patriarcati, imam senior e funzionari del Waqf (un movimento musulmano religioso e di beneficenza) e tribunali Sharia . Il Consiglio, che ha sempre sostenuto che i leader religiosi sono stati trascurati nel processo politico di pacificazione, ha lavorato in questi ultimi anni per definire le sue posizioni sui luoghi sacri, si è impegnato formalmente con alti funzionari governativi e diplomatici israeliani e palestinesi e ha inoltre sottoscritto con altre organizzazioni non governative internazionali, tra le quali Religions for Peace, il Codice universale di condotta per i luoghi sacri che definisce i principi di responsabilità condivise tra le comunità religiose ed i responsabili politici per la salvaguardia dei luoghi sacri, per determinarne l’accesso e per garantire relazioni positive tra le varie comunità.
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Visita sul Monte degli Ulivi ed alla sede della Custodia di Terra Santa, nome con cui sono conosciuti oggi i Francescani dell’Ordine dei Frati Minori, presenti nella parte orientale del Mar Mediterraneo fin dagli albori dell’Ordine, fondato da San Francesco nel 1209 e custodi dei Luoghi Santi per mandato della Chiesa. “Custodire i Luoghi Santi: questo è stato il nostro primo compito e lo è fino ad oggi … dopo la fine delle Crociate, gli unici che sono potuti rimanere in una terra in mano ai musulmani furono proprio i francescani. Per questo il Papa affidò all’Ordine il compito di recuperare i Luoghi Santi della redenzione e poi di custodirli e di ricostituire anche una presenza cattolica intorno ai santuari, per salvare un principio essenziale: fare in modo che queste fossero non solo pietre, ma “pietre vive”.
Incontro nella sede della nunziatura a Gerusalemme con l’Arcivescovo Giuseppe Lazzarotto, Nunzio Apostolico: il Nunzio ha parlato delle sfide che si pongono ai cattolici di rito latino ( pochi numericamente ) nel trovare una buona convivenza con ebrei e musulmani e le altre confessioni cristiane, dato anche l’ arrivo di numerosi ortodossi dai paesi dell’ Est Europa e di copti. Infatti le religioni presenti in Israele sono: la religione ebraica che è la più diffusa (81%) seguita da quella musulmana (14,6%); la restante popolazione è cristiana (2,1%) e drusa (1,7%). Esiste inoltre un grande numero di religioni e sette minori per lo più derivate da quelle precedentemente citate.
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Nella parte vecchia di Gerusalemme, abbiamo sostato in preghiera al Muro Occidentale, nella Chiesa del Santo Sepolcro e nelle vicinanze delle moschee di Al Aqsa e Omar e visitato il quartiere ebraico di Me’a She’arim. Fondato da ebrei della Polonia e della Lituania che decisero nel 1847 di isolarsi in un nuovo quartiere per poter seguire scrupolosamente il dettato della Torah e il costume ebraico. Gli uomini vestono il caratteristico abito nero con larghi soprabiti anche d’estate e con un ampio cappello, segno di rispetto per la coscienza di essere continuamente alla presenza di Dio. Nel quartiere si trovano molte sinagoghe, accanto alle quali vi sono le rispettive scuole talmudiche.
Nella parte nuova di Gerusalemme abbiamo visitato il Monte Herzl. Theodor Herzl fu il fondatore del movimento sionista e autore dell’opera Der Judenstaat (“Lo Stato ebraico”) pubblicata nel 1896, risposta al crescente antigiudaismo, a Vienna come a Parigi. Egli propose la creazione di uno Stato che garantisse dignità e sicurezza agli ebrei di tutto il mondo.
Visita al cimitero posto sulla collina del ricordo. Momento di raccoglimento particolarmente struggente al “Children’s Memorial”: nei lunghi e scuri corridoi di un labirinto di specchi, la luce di cinque candele, riflessa per migliaia di volte, illumina i volti di quel milione e mezzo di bambini “passati” per i campi di concentramento, mentre i loro nomi vengono ripetuti in continuazione ad alta voce.
Sempre nella parte nuova di Gerusalemme abbiamo ammirato nell’ Israel Museum lo Shrine of the Book dove sono custoditi i rotoli di Qumran , nel Museo archeologico il grande e dettagliato plastico dell’ antica Gerusalemme e la Knesset, la sede del parlamento edificata nel 1966 quando il governo israeliano decise di riunire in un solo luogo tutti gli organi governativi. La sua architettura ricorda il Partenone di Atene.
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Visita del Villaggio di Nevè Shalom /Waahat as-Salaam (“Oasi della pace”), fondato dal domenicano padre Bruno Hussar e situato tra Gerusalemme e Tel Aviv, dove Ebrei ed Arabi cercano di prefigurare il processo di pacificazione vivendo insieme da oltre vent’anni, rispettando i valori dell’uguaglianza e della fraternità. Assume un valore centrale nella loro esperienza la scuola bilingue, che copre la fascia dalle elementari alle superiori, frequentata da figli di famiglie ebraiche ed arabe.
Incontro con Mr. Daoud Boulos, responsabile del Villaggio di Nevè Shalom /Wahat as-Salaam (“Oasi della pace”)
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Visita a Ramallah, capitale dei territori palestinesi, al Palazzo governativo palestinese e alla tomba di Yasser Arafat.
Avremmo dovuto incontrare un docente musulmano, impegnato in un’associazione professionale israelo-palestinese, che opera nel campo dell’educazione, ma non è stato possibile a causa di un lutto che ha colpito la sua famiglia nel giorno destinato all’ incontro.
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Incontro con i rappresentanti di Parent’s Circle