Impegno comune delle comunità religiose nell’affrontare anoressia e bulimia, “mali dell’anima” prima che del corpo
Febbraio 16th, 2014 by Luigi De SalviaIn Italia oltre tre milioni e mezzo di persone soffrono di disturbi del comportamento alimentare, primi fra tutti anoressia e bulimia. Malattie subdole che gettano nella disperazione milioni di famiglie e rappresentano la prima causa di mortalità per le adolescenti.
Nadia Accetti ne ha sofferto a lungo, ma ora è guarita e si dedica alla prevenzione e sensibilizzazione. È una storia di speranza quella di Nadia, 35 anni, romana di origini siciliane con una formazione di attrice e pittrice. Parla di una gioia di vivere contagiosa ritrovata dopo anni di sofferenza, grazie alla fede. «Ho subito una violenza sessuale – racconta -, tentato un suicidio e affrontato aspri conflitti con il mio corpo, passando da anoressia a bulimia e binge eating. Il mio grido è quello di chi ha provato sulla propria pelle questo cancro dell’anima. La fede, l’arte, il perdono e il coraggio di chiedere aiuto mi hanno salvata e il mio sorriso è il segno evidente che il dolore si può trasformare in opportunità».
Dall’esperenza di guarigione, nel 2009, è nata DonnaDonnaOnlus, ispirata alla lettera aspostolica “Mulieris dignitatem” del beato Giovanni Paolo II. Fiore all’occhiello dell’associazione è la realizzazione di un calendario. «Quest’anno – spiega Nadia – oltre al patrocinio del Parlamento europeo, abbiamo ottenuto quello degli Uffici del Vicariato di Roma per la pastorale sanitaria, per l’ecumenismo e per le migrazioni. Un fatto importantissimo perché, per la prima volta, questo male viene affrontato anche dal punto di vista spirituale».
Il calendario, realizzato in collaborazione con l’associazione Religions for Peace Italia, contiene contributi di tutte le confessioni religiose. «Ogni mese è dedicato a un Paese della Comunità europea, ritratto in uno scatto di gruppo, e il titolo è “Che tutti siano uno” perché “Il capolavoro sei tu”».
Intanto, al Parlamento europeo, è stato presentato un progetto di legge per indire una Giornata internazionale di prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare. Mentre Nadia, che nel frattempo testimonia la sua gioia di vivere nelle scuole e nelle parrocchie, spera di realizzare al più presto il suo sogno: aprire un centro di ascolto tutto suo.
( ripreso da ROMASETTE.it 10 febbraio 2014 )