“DONNE E RELIGIONI”: articolo di Franca Coen, coordinatrice di “Donne di Fede in Dialogo” di Religioni per la Pace / Italia
Settembre 8th, 2014 by Luigi De Salvia“
La figura femminile nell’ebraismo” è il titolo della giornata della cultura ebraica che avrà luogo il 14 settembre di quest’anno in ben 29 paesi europei. Anna Segre nell’ultimo numero di Pagine Ebraiche si chiede come tratteremo questo tema in quanto l’Italia è l’unica nazione europea che non ha comunità ebraiche riconosciute al di fuori di quelle ortodosse facenti parte dell’UCEI. La scrivente si domanda ad esempio che informazioni daremo sulle donne rabbino, sulle difficoltà che spesso hanno le donne nel ricevere il ghet (attestato di divorzio) dal coniuge, sulla separazione tra uomini e donne nella sinagoga. Condivido i suoi interrogativi e le sue preoccupazioni, perché nell’ebraismo italiano solo da poco si è cominciato a discutere sul ruolo femminile in ambito religioso, mentre nei movimenti riformati e conservativi presenti in tutto il mondo fuorchè nel nostro paese, ormai da decenni ci sono donne ordinate rabbino. Negli Stati Uniti, ad esempio, Sally Priesand ebbe il titolo di rabbina già nel 1972 a Cincinnati presso l’Hebrew Union College. Questo dibattito è vivo anche nelle altre religioni e già da alcuni anni , prima nella Consulta delle Religioni del Comune di Roma ed ora nel Coordinamento Nazionale di Religioni per la Pace ho il ruolo di coordinatrice di un gruppo di donne appartenenti a diverse fedi che con buona conoscenza dei loro testi sacri e tradizioni intendono approfondire il tema del ruolo femminile nelle religioni e del suo adeguamento ai tempi attuali in cui la parità dei sessi è una realtà nelle istituzioni laiche, nonostante le differenze e le difficoltà ancora esistenti nell’applicazione delle leggi. Con il gruppo “Donne di fede in dialogo”di Religioni per la Pace ci proponiamo di approfondire le nostre esperienze e conoscenze delle differenti tradizioni allo scopo di raggiungere un dialogo costruttivo che possa servire a individuare quale è l’origine delle preclusioni che impediscono alla donna di ricoprire ruoli che siano strategici nella società civile e religiosa. Pensiamo non sia necessario rompere con la tradizione per istituzionalizzare quanto non è mai stato concesso, ma, d’altra parte, neppure apertamente vietato. Tale era anche la visione di Regina Jonas ( nominata rabbina nel 1935, morta a Auschwitz nel 1944) . Rileggiamo i testi sacri , li rileggiamo al femminile , non necessariamente in maniera femminista, per renderci conto di quanto essi rivelino una scrittura maschilista o perlomeno quanto sia maschilista la interpretazione ai giorni nostri. Ci domandiamo se esiste l’equivalenza di genere che si evince al momento della Creazione. Infatti ad una attenta lettura si direbbe che le scritture esprimano meno pregiudizi e discriminazioni delle norme da esse derivanti ed imposte oggi dalle religioni. Poiché temiamo che atti violenti contro le donne possano essere anche dovuti ad una interpretazione non equilibrata delle normative religiose ,in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne (25 novembre 2014) “Donne di Fede in Dialogo” di Religioni per la Pace in collaborazione con la Associazione Italiana di Sociologia hanno organizzato un convegno a Roma, rivolto in particolare agli studenti delle Scuole Superiori, con il titolo “Un tetto di pergamena”- Responsabilità delle religioni nel destino delle donne. Ci domandiamo e cerchiamo di analizzare più attentamente quale è il compito delle religioni nel riconoscere alle donne un ruolo che dia loro sicurezza, fiducia in se stesse , che crei equilibrio tra spiritualità e vita quotidiana e restituisca loro dignità, superando pregiudizi e stereotipi. Il tema della Giornata della Cultura 2014 riguardante la figura femminile nell’ebraismo è di grande attualità e si estende a tutte le religioni dalle più antiche alle più recenti.
Franca Coen